Sviluppo in utero della sostanza bianca umana

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 15 maggio 2021.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Lo studio dello sviluppo embriogenetico della sostanza bianca costituisce il centro da cui si irradiano numerosi percorsi sperimentali, filoni di ricerca e branche di studio neurobiologico. Dalla comprensione dei ruoli degli oligodendrociti nella formazione e nella riproduzione della mielina, alle stime di sviluppo dell’encefalo umano e delle sue capacità cognitive in base grado di maturazione mielinica della corteccia cerebrale, l’elenco completo di tutti i processi che hanno luogo durante lo sviluppo intrauterino della sostanza bianca o sono influenzati nella vita post-natale dalla gliogenesi primaria sarebbe molto lungo.

È innegabile che le aspettative sul contributo che ci si attende da questo lavoro sperimentale per la comprensione della patologia della mielina, soprattutto per ciò che concerne la patogenesi di processi a forte determinazione genetica, sono molto elevate e non saranno soddisfatte in tempi brevi.

Di recente si è andata specializzando una linea di ricerca basata sull’impiego della risonanza magnetica strutturale fetale (fetal magnetic resonance imaging, MRI) per seguire nello sviluppo l’evoluzione della sostanza bianca, riconoscerne le traiettorie maturative, identificare le priorità temporali e l’ordine di formazione delle principali vie e strutture mieliniche dell’encefalo. Tali studi hanno consentito di accertare che i principali fasci di sostanza bianca cerebrale si sviluppano con estrema rapidità tra il secondo e il terzo trimestre di gravidanza seguendo sempre un ordine gerarchico ben definito. La struttura e l’integrità di queste connessioni di sostanza bianca ha un ruolo fondamentale nel supportare la coordinazione e l’efficienza delle reti neuroniche nelle loro dinamiche funzionali.

La visione corrente di questi processi si è formata sull’analisi dei dati post-mortem, ma la MRI fetale può catturare lo sviluppo dell’encefalo nel suo insieme, in vita, mentre funziona e impercettibilmente si sta evolvendo; un’osservazione privilegiata che può fornire elementi di conoscenza impossibili da dedurre analizzando i preparati istologici di tessuto cerebrale prelevato da aborti. Sian Wilson e colleghi hanno valutato una quantità di dati tratti da rassegne di “stato dell’arte” delle conoscenze e hanno impiegato metodi di analisi elaborati specificamente per studiare la MRI fetale allo scopo di delineare le associazioni del cervello in evoluzione, le proiezioni e le vie che vanno a costituire la struttura bianca del corpo calloso.

I risultati dello studio sono quanto mai interessanti, e individuano traiettorie di maturazione eterogenee e specifiche per tratti differenti, suggerendo l’esistenza di meccanismi biologici regionalmente distinti per la costruzione del connettoma cerebrale intrauterino.

(Wilson S. et al., Development of human white matter pathways in utero over the second and the third trimester. Proceedings of the National Academy of Sciences USA 118 (20) e2023598118 Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas. 2023598118, 2021).

La provenienza degli autori è la seguente: Centre for the Developing Brain, School of Biomedical Engineering and Imaging Sciences, King’s College London, London (Regno Unito); Centre for the Neurodevelopmental Disorders, King’s College London, London (Regno Unito); Biomedical Image Technologies, ETSI Telecommunication, Politechnical University of Madrid, Madrid (Spagna); Biomedical Research Networking Center in Bioengineering, Biomaterials and Nanomedicine (CIBER-BBN), Madrid (Spagna); Children’s Neurosciences, Evelina London Children’s Hospital, NHS Foundation Trust, London (Regno Unito); Department of Electrical Engineering (ESAT/PSI), Katholieke Universiteit Leuven, Leuven (Belgio); Department of Neuroimaging, Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, King’s College London, London (Regno Unito).

 Durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, nella donna il rapido sviluppo del sistema nervoso centrale è sostenuto da processi fondamentali, quali la migrazione neuronica, l’organizzazione cellulare, la stratificazione della corteccia cerebrale e la formazione della mielina. In questa fase, la crescita della sostanza bianca e la sua maturazione costituisce il fondamento morfo-funzionale per la costituzione di una grande ed efficiente rete di connessioni.

La conoscenza dettagliata di questa traiettoria evolutiva nel cervello sano del feto umano è ancora limitata, in gran parte per problemi tecnici che non consentono di ottenere scansioni ottimali alla MRI e dunque dati di alta qualità necessari a definire riferimenti sicuri per una “popolazione” così particolare. Per tale motivo, Sian Wilson e colleghi hanno impiegato dei dati con un alto grado di risoluzione ottenuti dalla banca dati dello Human Connectome Project; in particolare, high-resolution (HD) multishell motion-corrected diffusion weighted MRI (dMRI) scansioni tomografiche del repertorio fetale (fetal Human Connectome Project), per caratterizzare la maturazione in utero della microstruttura della sostanza bianca in 113 feti dalle 22 alle 37 settimane di gestazione.

In tal modo, Sian Wilson e colleghi hanno definito 5 fascicoli principali di sostanza bianca e caratterizzato i loro elementi microstrutturali, impiegando sia la tradizionale DT (diffusion tensor) sia modelli di multishell e multitissue. Hanno trovato trend di maturazione unici nelle fibre talamocorticali comparate con le fibre dei tratti di associazione e hanno identificato differenti tendenze di maturazione all’interno di specifiche sezioni del corpo calloso. Mentre l’incremento di maturazione lineare nell’anisotropia frazionale è stato visto nello splenio del corpo calloso, sono state rilevate tendenze non-lineari complesse nella maggioranza degli altri tratti di sostanza bianca, con un iniziale decremento nell’anisotropia frazionale nella fase gestazionale precoce, seguito da un incremento tardivo.

Quest’ultimo aspetto è di particolare interesse in quanto questo dato differisce marcatamente dalle tendenze precedentemente descritte nei neonati pretermine ex utero, suggerendo che questi dati fetali normativi possano fornire rilevanti elementi di conoscenza circa le anomalie di connettività sottostanti le alterazioni neuroevolutive associate alla nascita pretermine.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura degli scritti di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-15 maggio 2021

www.brainmindlife.org

 

 

 

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